Nel 1936 Don Titta Bulfon decise di convertire un antico edificio religioso (il Santuario del Santissimo Crocifisso) a luogo per la raccolta delle spoglie sparse nei piccoli cimiteri di guerra della Carnia. Il progetto venne affidato a Giannino Castiglioni, già impegnato nella costruzione dei Sacrari di Redipuglia, Oslavia e Caporetto. Nel maggio 1939, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, il Sacrario fu ufficialmente inaugurato.
All'interno si trovano una composizione pittorica dell’artista Marino Sopracasa, ispirata alla canzone friulana “Stelutis alpinis” e un affresco alle Portatrici Carniche, ai piedi del quale si trovano le spoglie di Maria Plozner Mentil. Sull'altare è visibile il “Fante Crocifisso”, opera dello scultore Giannino Castiglioni, e la “Madonna delle Nevi”, dipinta nel 1916 dall'artista Fragiacomo di Venezia per adornare la Cappella del Pal Grande.